Istituita nel 1970, con la nascita della Facoltà di Magistero, la Biblioteca di Area Umanistica, sede di Arezzo, svolge oggi una funzione di supporto alla didattica e alla ricerca dei numerosi corsi di studio attivati presso la sede aretina dell’Università.
Nel corso del tempo la Biblioteca si è orientata verso l’acquisizione, retrospettiva e corrente, di monografie e periodici di carattere filosofico, linguistico, letterario, storico, artistico, socio-antropologico, pedagogico e sulla formazione. La biblioteca dispone anche di alcuni fondi dedicati a settori specifici, come quelli sulla storia aretina, sulla letteratura di viaggio, sulla storia delle donne e sugli studi di genere.
Attualmente il suo patrimonio documentario ammonta a oltre 150.000 volumi, 2300 periodici - 240 dei quali in corso di abbonamento o continuativamente donati - quasi 700 audiovisivi e più di 200 registrazioni audio. Le sue otte sale di lettura possono ospitare circa 200 persone.
Nella raccolta, sempre in crescita, sono presenti anche tutte le tesi di laurea aventi per argomento l’oreficeria.
Palazzina della Biblioteca - primo piano, stanza 42
Donato nel 2009 al Laboratorio di Storia e tecnica dell’oreficeria dalla figlia Anna Bulgari Calissoni, è una eccezionale raccolta che racchiude mezzo secolo di ricerche inedite sull'oreficeria antica italiana dal Trecento all'Ottocento.
Costantino Bulgari, appartenente alla famiglia di gioiellieri italiani Bulgari, fu uno dei massimi esperti e competente ricercatore delle antiche argenterie e oreficerie italiane. Studioso e collezionista di oreficeria, tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Sessanta del Novecento, Bulgari condusse importanti ricerche relative ad argentieri, orafi e gemmari di tutte le regioni italiane e delle loro principali città.
La catalogazione e digitalizzazione dell’archivio, a cura del Laboratorio di Storia e tecnica dell’oreficeria (Lab.Or), sono state realizzate grazie allo sponsor “Argenterie Raspini”.
L’archivio storico dell’ex Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo è conservato presso la palazzina dell’Orologio nel campus del Pionta, dove originariamente aveva sede il manicomio aretino. La documentazione, dopo anni di incuria e abbandono seguiti alla chiusura dell’ospedale alla fine degli anni ottanta, è stata recuperata e riordinata da personale qualificato dell’Università di Siena nel 1999.
L’archivio è composto da circa 1500 buste. La serie principale è costituita dalle cartelle cliniche dei pazienti ricoverati sia nella sezione mentale che nel Padiglione neurologico. L’inventario dell’archivio è stato pubblicato nel 2004 nella collana Progetto Archivi della Provincia di Arezzo. Attualmente è possibile consultarlo online all’interno del progetto “Carte da legare” della Direzione generale per gli archivi.
La convezione tra l'Università di Siena e la Usl 8 di Arezzo, rinnovata nel 2013, prevede, oltre al deposito conservativo dell’archivio da parte dell’Ateneo, la catalogazione e il riordino della biblioteca scientifica dell’ex manicomio.
Per consultare l'Archivio:
* per ricerche storiche è possibile consultare la documentazione amministrativa dell’ex Ospedale Psichiatrico e le cartelle cliniche chiuse da più di 70 anni;
* le cartelle cliniche chiuse da meno di 70 anni, in base alla normativa sulla privacy, sono consultabili solo dai diretti interessati, dagli eredi e dagli aventi diritto.
Modalità di accesso e orari:
rivolgersi al personale telefonicamente o via mail
Sezione archivi - Biblioteca di area umanistica di Arezzo
L'Istituto storico autonomo della Resistenza dei militari italiani all'estero ha acquisito il materiale documentario dell'Associazione nazionale superstiti reduci e famiglie caduti Divisione “Acqui” che aveva subito numerosi spostamenti e riorganizzazioni. Questa documentazione è stata depositata nel 2006 presso la sede aretina dell’Università di Siena che ha messo a disposizione uno spazio idoneo alla conservazione e personale per il riordino del fondo.
L’archivio storico raccoglie il fondo Renzo Apollonio, il fondo Associazione Nazionale “Acqui” e quello di alcune sezioni provinciali come Firenze, Mantova, Modena, Torino e Verona.
Dall’inaugurazione dell’Istituto nel 2008, il patrimonio è stato incrementato grazie alla donazione di materiale documentario, fotografico, bibliografico e cimeli.
Nel settembre del 2009 l’archivio storico è stato dichiarato di notevole interesse storico e culturale da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nel 2008 è stato pubblicato l’inventario dell’archivio storico all’interno del volume "Si combatte contro i tedeschi. La Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù”, a cura di Camillo Brezzi.
Gran parte della documentazione e l’aggiornamento dell’inventario sono disponibili online.
Modalità di accesso e orari:
rivolgersi al personale telefonicamente o via mail
Sezione archivi - Biblioteca di area umanistica di Arezzo
Il progetto di costituzione di un archivio fotografico digitale ha preso avvio alla fine del 2008.
Studenti e studentesse hanno rintracciato e raccolto fotografie custodite da singoli cittadini o da famiglie. Dopo alcuni incontri seminariali, volti a illustrare l’importanza dell’immagine fotografica come fonte e linguaggio per la storia e le metodologie da seguire per realizzare il progetto, gli studenti e le studentesse hanno intrapreso il lavoro di riproduzione e catalogazione dei materiali acquisti.
Attualmente la raccolta conta oltre 2000 pezzi.
Nel 2011 è stata realizzata un’esposizione fotografica in collaborazione con il Comune di Arezzo dal titolo “Album di Arezzo in mostra”, coordinata da Patrizia Gabrielli e Lucilla Gigli e curata da tre laureate della facoltà aretina.
“Album di Arezzo” è un progetto aperto: si possono portare album di famiglia, raccolte fotografiche o singole fotografie che verranno trattenute per alcuni giorni, riprodotte su supporto informatico, schedate e restituite ai proprietari.
Sezione archivi - Biblioteca di area umanistica di Arezzo