Area Antica

Grecia e Roma vivono dentro di noi e vivono di fronte a noi. I testi, i monumenti e le immagini del mondo antico sono anche "nostri", perché da sempre fanno parte della nostra tradizione e costituiscono l'ossatura della enciclopedia culturale che condividiamo. Dunque vivono dentro di noi. Ma stanno anche di fronte a noi, perché Grecia e Roma ci presentano contemporaneamente il volto della loro profonda alterità rispetto al presente: spalancano infatti ai nostri occhi un territorio in cui è possibile scoprire ad ogni passo che i Greci e i Romani erano anche molto diversi da noi. Nella loro esplorazione del mondo antico, i classicisti del DFCLAM praticano vari approcci. Alla base di ognuno di essi, il metodo storico e filologico garantisce la correttezza e l’autenticità di qualsiasi ricostruzione dell’antichità, e assieme all’analisi letteraria offre la possibilità di una comprensione più profonda e coerente delle fonti antiche. Lo studio della fortuna e dell’eredità che il mondo classico ha lasciato nel seguito della vicenda culturale dell'Occidente ci permette inoltre di osservare le varie metamorfosi  che l’antico ha subito nel corso del tempo, mantenendosi ai nostri occhi come qualcosa di vivo e talvolta anche familiare. A partire da queste basi è possibile, dunque, sviluppare una visione “interna” del mondo greco e romano, con un approccio interdisciplinare e comparativo che mette costantemente in dialogo antichi e moderni, alla ricerca di punti di contatto e di differenza. Questo è ciò che contraddistingue il metodo antropologico, tratto distintivo e internazionalmente noto dell’antichistica senese che da oltre trent’anni gravita intorno al Centro AMA (Antropologia del Mondo Antico), adesso Centro interuniversitario di ricerca (Università degli Studi di Siena – Università per Stranieri di Siena – Università degli Studi del Sannio). È questa la sintesi originale fra storia, filologia, tradizione della classicità e antropologia del mondo antico che ci siamo impegnati a realizzare.

I nostri principali ambiti di ricerca sono i seguenti:

 

1) Antropologia del mondo antico

L’obiettivo degli studi di antropologia del mondo antico consiste nell’acquisire quella visione della cultura greca e romana oggi propria dei maggiori centri di ricerca, in Francia e negli Stati Uniti, con i quali il Centro AMA intrattiene da sempre rapporti di scambio. Questa visione, che rappresenta il superamento del tradizionale approccio filologico, storico-evenemenziale, critico letterario con il mondo antico, consente di mettere in luce quell’insieme di “patterns” che sono stati determinanti nella costruzione delle culture classiche: forme del mito, strutture di parentela, sistemi di atteggiamenti, rappresentazioni religiose, tradizioni folkloriche, relazioni interspecifiche (il rapporto uomo / animale), traducibilità di lingue e culture, configurazioni di gender.

A questo scopo sono necessarie l’acquisizione di strumenti teorici aggiornati, l’approfondimento di alcune tematiche specifiche concernenti le culture e le società antiche, la pratica dell’interdisciplinarietà.

Particolare attenzione viene rivolta alla visione comparativa del mondo antico (le forme culturali greche e romane confrontate con quelle di altri popoli e altre epoche), alla preminenza del punto di vista interno sulle culture studiate (l'interesse per il modo in cui gli antichi pensavano la loro cultura, evitando di proiettare su di loro le nostre categorie moderne), alla connessione tra fenomeni culturali normalmente tenuti distinti (religione e traducibilità fra le culture, rapporto uomo / animale e gender).

 

2) Studi filologici e letterari

Una buona conoscenza del metodo filologico permette a studenti e studiosi di fondare le proprie ricerche su testi considerati in modo critico, e non semplicemente accettati come dati di fatto: il che porterebbe inevitabilmente a fraintendimenti anche di grande importanza, dato che questi testi ci sono pervenuti tramite una tradizione esposta ad accidenti ed errori di ogni genere. Solo dopo un attento vaglio filologico, dunque, i testi latini e greci possono assumere il valore di ‘fonti’ per approcci di altro tipo. Essi inoltre vanno valutati e compresi anche da un punto di vista più storico e letterario: è infatti impossibile, per cogliere fino in fondo il significato e l’importanza di un testo, prescindere da una valutazione del contesto storico e culturale che lo ha prodotto, del suo rapporto con tradizioni letterarie e singoli testi, del genere letterario a cui appartiene, e di molti altri fattori che soltanto una conoscenza approfondita della cultura letteraria antica e dei relativi metodi di indagine consente di affrontare. Le principali aree di ricerca tradizionalmente praticate nel Dipartimento comprendono la poesia omerica, il teatro, l’epigramma e la letteratura bizantina (per il mondo greco), il teatro, la poesia augustea, la narrativa e la letteratura tardoantica (per il mondo romano).

 

3) Storia antica

Gli studi di storia antica praticati nel Dipartimento si propongono di far acquisire agli studenti una prospettiva critica che li renda consapevoli di quanto lo studio della storia greca e romana, oggi, non si limiti alla ricerca filologica sui testi, unita alla ricezione dei dati archeologici. Essere uno storico dell’antichità, nel XXI secolo, significa porsi nuove domande, assumendo nuove prospettive; e ciò non può che nascere da un forte rapporto con l’antropologia, in una visione della storia quanto più possibile comparativa. Questi gli obiettivi degli studi di storia antica, in linea con la tradizione di studi senese, illustrata dal Centro AMA, e in perfetta sintonia con gli indirizzi di ricerca più promettenti in campo internazionale, sviluppati soprattutto nel mondo anglosassone. Molti settori di studio si aprono evidentemente ad essere affrontati in una prospettiva antropologica: in particolare, in relazione anche alle specifiche ricerche attive a Siena, vorremmo citare la sfera dell’amministrazione della giustizia, l’economia, la guerra, la storiografia e la trasmissione della memoria.

 

4) Storia della tradizione classica

Da quando Aby Warburg e la sua scuola hanno impostato su nuove basi metodologiche il tema della permanenza dei classici greci e latini, l’interesse erudito per la fortuna dei testi antichi ha lasciato il campo a indagini di natura letteraria, antropologica e storico-culturale che si sono rivelate molto più fruttuose sia sul piano di risultati che su quello della riflessione teorica. L’obiettivo di questo percorso formativo è l'acquisizione, da parte dei giovani studiosi, di tale prospettiva critica: in particolare attraverso la conoscenza delle teorie della ricezione, dell'intertestualità e della memoria culturale che hanno caratterizzato questo filone di ricerca nelle sue manifestazioni più recenti.

Lo studio della tradizione testuale e letteraria deve essere perciò introdotto contestualmente a quello della trasmissione culturale, mentre il rapporto fra i testi classici e le riprese successive va focalizzato non solo in quanto derivazione di queste da quelli – la tradizionale prospettiva erudita, allo stesso tempo indispensabile e insufficiente – ma in quanto creazione di uno spazio intertestuale dove i testi di partenza e i testi di arrivo (verbali o iconografici) dialogano tra loro.